domenica 24 febbraio 2019

CONFINI


C'era una volta una famiglia molto litigiosa.
Moglie contro marito, genitori contro figli, maschi contro femmine.
Le alleanze non erano ferree, a seconda se si trattasse di dispute generazionali o di sesso, esse cambiavano configurazione.
La famiglia abitava in un condominio altrettanto litigioso e – anche in quel caso – le alleanze si configuravano su parametri volta per volta diversi: per piano, per esposizione solare, per colonna e per scala.
Il condominio faceva parte di un "supercondominio" composto da più palazzine e, ovviamente, quelli che erano nemici fino a un attimo prima, diventavano di colpo e per incanto solidali contro gli altri.
Ma tutti erano compatti nel difendere i diritti dell'isolato.
Essi, però, facevano parte di un comune e per "campanilismo" odiavano quelli del comune limitrofo, che aveva una posizione migliore sul territorio, sia per la fertilità dei campi agricoli che per il commercio fiorente.
Non potevano dimenticare, però, che facevano parte di una provincia nel complesso agiata e per questo motivo non erano ben visti dagli abitanti delle altre provincie.
Tuttavia, nel suo complesso, la regione aveva un reddito procapite superiore alle altre componenti la nazione.
E così via per il continente e il mondo intero.
Una sola cosa stabiliva un equilibrio di pace: i confini.
Finchè ogni componente o comunità si sentiva al sicuro nel proprio territorio, tutto filava liscio, sia se si trattasse della camera da poter chiudere a chiave, sia se si trattasse di una linea demarcata, come un muro o un recinto, o di una linea immaginaria tracciata al suolo.
Le cose miglioravano quando questa linea era ben più ampia e definita dall'acqua, ovvero da un fiume, da un mare o addirittura da un oceano.
Quando però, il genio, l'intraprendenza, le tecnologie di trasporto, infrastruttre e telecomunicazione e, con esse, le tecnologie militari di difesa e di offesa, hanno fatto cadere questi confini, quelle stesse cose sono migliorate e peggiorate di molto al tempo stesso.
Le contaminazioni sono state a volte una benedizione (penso alla Magna Grecia), a volte si sono palesate come prepotenti invasioni miltari o come spontanee migrazioni di massa, indotte dall'ostilità dei luoghi di provenienza per le più varie ragioni: da quelle climatiche, come siccità o glaciazioni, a quelle di persecuzione politica, a quelle economiche per subentrati parametri nocivi allo sviluppo e alla procreazione.
Siamo tutti abitanti del pianeta Terra, non sappiamo se esistono altre civiltà o "razze aliene" al di fuori di esso (anche se il sospetto è grande tanto quanto l'universo), ma probabilmente servirà una minaccia extraterrestre per far sì che un giorno – forse accomunati da un tragico destino – gli esseri umani si sentano fratelli e sorelle.
Meglio se felici e soddisfatti a casa propria e nella propria stanza, nei limiti del possibile, però, altrimenti la giostra ricomincia a girare.

Nessun commento: