sabato 21 maggio 2016

Menagramo? O Realisti?

Una pagina da un numero di Linea del 2006

Da quasi venti anni, dalle pagine di Linea, abbiamo sostenuto teorie che preannunciavano gli scenari economici caratterizzati dalla crisi di oggi.
Siamo stati i primi ad essere definiti complottisti, altri ci definivano jettatori, menagramo e così via.
Molti tra questi, però, adesso piangono investiti da quella crisi che solo pochi anni fa non interessava il loro settore. 
Oggi sono costretti ad ammettere che quel che dicevamo aveva un fondamento.
La dismissione dei beni pubblici, la pressione fiscale, la mancanza di tutela per intere fasce produttive, l'accorciamento (o l'abolizione) della "manica" dell'indotto a favore di un deprezzamento di prodotti e servizi, talvolta integrati tra loro, ha totalmente stravolto regole di mercato i quali principi hanno funzionato per millenni.
Mi è capitato di parlare con dei commercianti (italiani) di periferia disgustati dalla politica e dai soprusi che subiscono.
Persone semplici che vivono del proprio lavoro, non "teste rasate" con svastiche tatuate, hanno proferito parole di odio verso i loro concorrenti extracomunitari da far impallidire il più convinto dei "razzisti".
Questi sono messaggi che la politica farebbe meglio ad accogliere e sui quali dovrebbe interrogarsi, ma non con risposte populiste (scusate il termine abusato), bensì con proposte degne, a partire da piani economico-sociali che contemplino un recupero della produttività.

Modernità è potersi curare con facilità, non accelerare i processi vitali.

Se la vita è più veloce, l'unica ad arrivare prima è la morte.

mercoledì 18 maggio 2016

La svolta su internet


Ciao, mi chiamo Agitutto Faniente e vorrei raccontarti una storia.
Soltanto 4 mesi fa ero un uomo finito.
Il matrimonio si stava sgretolando.
Avevo perso il lavoro e avevo dato fiducia ad un amico che mi aveva investito i risparmi: invece di guadagnare qualcosa, ho perso tutto.
La banca mi stava togliendo casa, mia figlia si prostituiva e mio figlio spacciava cocaina.
Poi un giorno lessi questa mail:
CAMBIA ORA LA TUA VITA!
Ti consiglio di vedere questo video e poi magari ci incontriamo il 15 agosto a Pollopoli al PalaGonzoSport per condividere con tutti gli amici il segreto di questo cambiamento.
Prima di lasciarti, però, voglio dirti che, proprio grazie a questo video, oggi la mia vita è davvero cambiata.
E in soli 4 mesi! Allora ciao e... a presto!
In un primo momento pensai subito alle solite cavolate di questo moderni guru che sanno tutto e ti svelano i segreti per diventare ricco, ma poi la curiosità prese il sopravvento.
Oggi non si prostituisce soltanto mia figlia, ma anche mia moglie (solo ad un certo livello, però) con un "fatturato" s-e-t-t-i-m-a-n-a-l-e di circa 6400 euro.
Mio figlio è diventato un punto di riferimento per il narcotraffico e proprio oggi ha comprato una Ferrari 458 Italia.
In banca ora mi salutano tutti e ho di nuovo tanti amici, tanto rispetto e tanto tempo libero per coltivare i miei hobbies.

martedì 17 maggio 2016

Noi, vecchi grafici e dintorni

"Boby" (design: Joe Colombo©)
Anni fa, quando eravamo ottimisti, il personal computer (il pc, fa ridere, no?) veniva chiamato elaboratore elettronico.
In pochi già usavamo il MAC, ma, come l'aerografo – che era uno strumento per grafici bravi, non un pennello personalizzato di Photoshop – bisognava saperlo usare.
Quando acquistavi un manuale cartaceo di lettering, un libro sull'editoria o un portfolio di un grafico noto, sognavi di lavorare nel suo studio, a fianco dei suoi più fidati collaboratori.
Quando un disegno o un layout non dovevi "salvarli", ma erano fogli da riporre tra due cartoncini neri in attesa dell'idea per essere ultimati. 
Idea che, puntualmente, arrivava di notte e, per non svegliare nessuno, non dovevi far rumore nel trascinare il "Boby" con taglierini, squadre, compassi, curvilinee, goniometri e rapidograph.
Quando riconoscevi per grammatura e grana uno Schoeller da un Bristol o un Bindakote al solo tatto.
Quando la grafica era per pochi e veniva considerata un lavoro da retribuire adeguatamente e non un "hobby per nerd" sfaccendati.


I primi 4 numeri di Applicando, rivista del mondo MAC (1983)

Poteva andare peggio, ma anche molto meglio...

E mentre si disegnava, la radio era sempre accesa, magari con
http://m.youtube.com/watch?v=hBoRH-nApBI

venerdì 13 maggio 2016

Le ragioni del petrolio


Interessanti spunti di riflessione in The Kingdom, un film a cavallo tra il documentario e un "movie-bang-bang".
Il lungometraggio inizia con un riepilogo velocissimo della e sulla situazione mediorientale: guerra di religione o guerra di petrolio?
O entrambe?
Attentati jihadisti e vendette yankee si susseguono, ma è difficile capire (non è colpa del regista) quale sia la causa e quale sia l'effetto: cioè chi sia stato ad iniziare per prima e perché.
Per chi vuole interrogarsi senza annoiarsi sui motivi che portarono al disastro dell'11 settembre 2001 da una angolazione insolita (nell'incipit e nel desinit) per un film USA, nonostante il roboante – e so' americani… – "come puoi fermare un nemico che non ha paura di morire?".

Consigliato, ma non aspettatevi il capolavoro…

giovedì 12 maggio 2016

La miglior difesa è l'attacco?


"Attacco al potere" (da non confondere con Olimpus has fallen) e "Attacco al sistema", sono due film che acquistai per curiosità.

Il primo (a destra) contiene interessanti spunti sul terrorismo di presunta matrice islamica, il secondo (sotto) – con una trama, una regia e un cast da dimenticare – vorrebbe descrivere il malcontento interno e il terrorismo autoctono, quello che dovrebbe riempire le piazze mondiali contro, appunto, il "sistema" (o le strutture).
Inutile dire che, alla fine, vincono i "buoni" in entrambi, come vuole normalizzazione nei moderni "western". 
Ma questo lo immaginavamo, vediamo di andare oltre.

Sul piano internazionale vi è da constatare che il triangolo isoscele (vedi figura sotto), sul quale poggiano le posizioni religiose, vede Cristianesimo ed "Ebraismo occidentale" (mi si passi il distinguo) più vicini, accorpati da medesima radice, con l'Islam posizionato sull'angolo acuto lontano e visto come comune nemico.
Una posizione comoda qualora si volessero cercare dei capri espiatori politici in Moschea per giustificare attentati, ma, al tempo stesso, imbarazzante per i vertici della Chiesa di Roma, combattuta tra l'accoglienza del prossimo (predicata per obbligo neo testamentario rinnovato) e la difesa dei principi monoteistici veterotestamentari (radice comune) che, tra l'altro, se non prevedono alleanze con una parte dei nipotini "emigrati" di Abramo, figuriamoci con i seguaci di Allah.

In Sinagoga, data la questione palestinese (pretesto?) senza fine, non tira aria migliore, anche se, come da tradizione, dell'accoglienza del "diverso" non se ne fanno un cruccio…
Nel frattempo, sul piano politico interno, un malcontento crescente è sempre più difficile da veicolare e le derive intransigenti sono in aumento, nonostante parte di questo sia stato dirottato su un Movimento rimasto acefalo (essendone morto il presunto "ideologo") e a corto di idee sul piano del conflitto religioso, divisi come sono (come gli altri partiti d'altronde) sull'accoglienza o sulla chiusura delle frontiere.
Occorrerebbe un altro scontro tra Costantino e Massenzio e "Roma" (intesa come civiltà e non come impero, però) sarà di nuovo al centro del mondo, non solo Cristiano?
Oppure rimarremo tutti a riveder le stelle in attesa di tempi migliori?
Per ora pensiamo al sindaco, una cosa che dovrebbe essere – almeno sulla carta – più a portata di "mano".

venerdì 6 maggio 2016

La ruota gira e l'uomo campa

Prometeo incatenato (marmo, 1762), N. S. Adams. Louvre, Parigi.
Ogni volta che analizzo una questione poco chiara da dentro o da molto vicino, direttamente o per tramite, scopro che le cose non stanno esattamente come le si vorrebbe dipingere e far credere.
Anzi, spesso, sono diametralmente opposte a quella che ne è la percezione comune.
I mezzi per comprendere non dovrebbero riguardare soltanto i "fatti" in sé, ma anche come questi vengono "tutelati" e circoscritti dagli adepti, che – in accezione negativa – si suddividono in tre categorie intercomunicanti: pigri, sciocchi e disonesti.
La manipolazione di questo brodo primordiale (del malcontento, del dissenso o del consenso) provoca la rotazione degli ingranaggi, che – in quanto tali – di tanto in tanto, vanno oliati.
E questo, è un "fatto".
Che non andrebbe mai sottovalutato…

martedì 3 maggio 2016

Amore eterno


Anni fa vidi un signore anziano girovagare su un campo da tennis senza giocare con qualcuno.
Gli chiesi chi stesse aspettando, mi rispose: "mia moglie".
"Ehh, queste donne…", dissi io, cercando di fare il simpatico.
"Già..." mi ha risposto, senza aggiungere altro.

Trascorsa l'ora andò via con un sorriso triste.

Il guardiano poi mi confidò: "La moglie è morta da tempo, ma lui, ogni tanto, affitta il campo - sempre lo stesso, quello sul quale giocavano insieme - e passa un'ora con lei…".