Abbattere monumenti, prima ancora di rappresentare contrapposizione
ideologica, è sinonimo di conflitto generazionale, sempre ineluttabile,
spesso miope, talvolta stupido.
Nonni e nipoti vanno più d'accordo di padri e figli, i quali sono disposti a criticare il genitore per ogni frustrazione.
Generazioni alterne coalizzate.
Anni addietro si usava l'occhiataccia o, nei casi più gravi, il sano sganassone.
Abitudini perse in favore di un sempre più diffuso senso di colpa da parte dei genitori per non essere riusciti a regalare la vita che avrebbero voluto per sè e per i propri figli.
Ricordo le bestemmie di mio nonno materno quando parlava della sua
prole: 6 femmine e 2 maschi, troppe per aiutare mia nonna in cucina,
pochi per aiutarlo nei campi.
Altri tempi, per fortuna, si dirà.
Vero, ma abbattere monumenti può farci dimenticare chi siamo e da dove veniamo.
Con il rischio reale di dover ricominciare tutto da capo, probabilmente facendolo peggio.
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