lunedì 18 aprile 2016

Giovanni Verza e Johnny Minchia discutono al seggio…

- Sogno di vincere
- Già immagino solo auto elettriche in circolazione!

- Ma con le auto elettriche, poi, camminiamo su strade di asfalto?
- Su pietra!

- Ma non eravamo progressisti?
- Quando ci fa comodo!

- E le colonnine di ricarica? come le facciamo?
- Di canapa!

- Fantastico! E i rivestimenti dei cavi elettrici?
- Di "caucciù"

- Poveri alberi e piante, però…
- Chettefrega

- Ma non eravamo ecologisti?
- Quando ci fa comodo, dai…

- Come lo sostituiamo il rame?
- Ma quanto rompi i coglioni!

- Ma non eravamo democratici?
- Quando ci fa comodoooooo…



Io sono il primo disposto a vestirmi in ecopelle, con la sola foglia di fico, o neanche quella (non ho nulla da nascondere), a mangiar banane e noci di cocco, arrampicandomi sugli alberi come una "scimmia vegana".

Però, per favore, non prendiamoci in giro: rimanere attaccati ai diritti, ma svincolati dai doveri è una cosa che fa sorridere.
O piangere: 50 milioni di euro annui di indotto per singola regione non sono bruscolini, chi le sostenta le famiglie senza un piano alternativo?

Non si va a votare soltanto perché se ne ha diritto e lo si vuole rivendicare come tale.

Soprattutto utilizzando uno strumento che quel sistema che si vorrebbe combattere mette a disposizione, ma come un padre padrone che regala una pistola finta al proprio figliastro e poi lo sfida a duello vero.

Renzi è talmente furbo che potrebbe affermare di volere il contrario di quel che vorrebbe accadesse, un vecchissimo sistema "psicopolitico" per far fare inconsapevolmente il proprio gioco.
Avrà pur imparato qualcosa dalle frequentazioni con Andreotti.
Le divisioni del PD dovrebbero far riflettere: comunque vada, hanno vinto.

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