venerdì 22 aprile 2016
Sulla com-UNITA',
sulla com-UNIONE
Una com-UNITA' "è" se vi sono regole, altrimenti "non è".
Contestarle se si ritengono ingiuste è legittimo, ma non rispettarle a priori equivale a non riconoscere la comunità stessa.
Accettarle a prescindere, invece, ci sposta sul piano del fanatismo, dove "adepti" accettano a "chiusocchi" norme comportamentali rovesciate: non l'individuo per la comunità e viceversa, ma la comunità sulle spalle dell'individuo chiamato a decidere su questioni tecniche che esulano dal proprio ruolo di cittadino e per le quali non ha né forza né competenza.
Una responsabilità enorme e non giustificata e quindi probabilmente fallace, che si discosta dal concetto di democrazia, poiché ne mette in discussione gli ordinamenti.
L'alternativa è l'anarchia, ma per essere veri anarchici occorre essere prima autarchici e molto intelligenti, oltre che intellettualmente onesti. Ne ho incontrati pochissimi.
Pertanto le Istituzioni – seppur composte da uomini – dovrebbero cercare continuamente (e trovare) legittimazione nel mettersi al servizio della comunità, non nel vessare il cittadino.
La sanità, ad esempio – il pronto soccorso, per intenderci – salva migliaia di vite, ma non per questo bisogna smettere di cercare di migliorarla.
In molti stati, se non hai assicurazione sanitaria, ti lasciano morire dissanguato sull'asfalto.
In Italia questo non accade, ed è già una gran conquista, occorre riconoscerlo.
Purtroppo, però, la sanità funziona spesso grazie alla buona volontà degli operatori (individui) e su strutture alle quali, man mano, uno "statalismo finanziario" (pseudo comunità) sta sottraendo risorse, anziché aumentarle: aiutare il "prossimo" costa e non rientra nei piani di bilancio.
Se ci si concentra su problematiche tangibili, si individuano le LINEE guida, altrimenti è guerra civile su pantomime spacciate per DEMOCRAZIA e se ne individuano falsi nemici, generando confusione.
Tutto ciò non vi giova: se siete caduti in una rete da pesca, l'ultima cosa da fare è agire di istinto.
Quest'ultimo non sempre salva la vita, ha bisogno dell'aiuto della ragione.
E la ragione pone quesiti scomodi, ma inequivocabili.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento