domenica 28 ottobre 2018

Il più bullo del reame

Lo dico e lo scrivo da venti anni, anche se il video ne ha "soltanto" 4
https://www.youtube.com/watch?v=Zfj4hXHd40c
Tutto quello che era stato pianificato (e paventato da pochi lungimiranti sospettosi) si sta svolgendo esattamente come previsto.
Mi sembra di assistere ad una partita a biliardo dove uno dei giocatori pensa che non debba imbucare la palle proprie, ma quelle dell'avversario.
Purtroppo i social non aiutano mettendo in giro frasi tipo "governi non eletti" che portano drammaticamente fuoristrada, non hanno e non danno alcun appiglio legale o legislativo.
Scusate se ribatto sempre sul medesimo tasto, ma quel che manca sono giornali e giornalisti che facciano da filtro, da interprete, tra le parole quasi incomprensibili dei tecnici (in mala e buona fede, smascherando i primi e supportando i secondi) e le orecchie del popolo fu sovrano.
Non deve essere il tecnico ad esemplificare, ma qualcuno che con facili metafore faccia comprendere i complessi meccanismi.
Il primo passo verso il delirio e la confusione lo ha generato Grillo parlando di democrazia diretta e dei deputati come dipendenti, snaturandone la funzione e deresponsabilizzando la persona, paradossalmente.
Ma agli aspiranti grillini ciò parve cosa buona e giusta, facendo leva su invidia sociale giustizialista, più che su bisogno di giustizia.
Deputato – penso lo sappiate tutti – è un sinonimo di delegato, ovvero persona alla quale diamo carta bianca per partecipare alle sedute parlamentari: quando vota, lo fa per sé, per quelli che lo hanno eletto e anche per gli altri non rappresentati.
Nei governi tecnici non vi è nulla di illegale, sono previsti, ci sono sempre stati, questo non significa che sia corretto, ma è una forma di paracadute quando non si raggiungono i numeri di maggioranza previsti dalla costituzione repubblicana e – prima ancora – dall'ordinamento democratico che la disciplina nelle sue forme basilari.
Più la costituzione è complessa, lunga e arzigogolata, più è probabile che qualche furbetto ne faccia l'uso che più gli aggrada.
Berlusconi aveva ragione sulla riforma, anche se non condivido molte sue fantasie liber.
Se nel 2011 non avesse fatto un passo indietro, poiché non voleva assumersi la responsabilità di decisioni impopolari, ma necessarie (e anche perchè era sotto ricatto, nessun politico diventa tale se non è ricattabile, per inciso), probabilmente la sequela dei governi "non eletti" ce la saremmo risparmiata, ma tant'è.
Il governo attuale è formato da gente che non vedeva l'ora di governare, ma non ha la più pallida idea di come si ottengano i risultati auspicati.
Anche le istanze più corrette vengono portate in sede sciaguratamente, in politica la forma è anch'essa sostanza.
Questo è il più grande problema: se arriva un bullo più bullo dei bulli che ci vessano, non aspettiamoci soluzioni, ma ulteriori grane, specialmente se è alleato con una congrega di segaioli che si credono secchioni.

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